Pensiero serale
La Fotografia non si fa con le parole. Si fa per non usare parole.
La Fotografia non si fa con le parole. Si fa per non usare parole.
Ho bisogno di un orizzonte, e di nuvole basse in cui sparire, verso un abisso di luce.
Non è che ai naviganti non interessino le foto, ai naviganti non interessa minimamente scoprire, attraverso le foto, il mistero della persona che sta dietro l’obiettivo, perché sono troppo impegnati a celebrare ed ammirare se stessi attraverso gli altri. Ma le foto hanno a che fare più con Eco che con Narciso…
Una fotografia non serve a niente, è solo l’illusione di trasportare uno sguardo oltre la propria linea di confine. Contiene soltanto popolose solitudini, residui di vita qualunque, stratificazioni di tempo breve. Una fotografia non serve a niente, come la vita, ma sono vivo.
Questo Blog è inutile, come il caldo che soffoca e non riscalda. È un piccolo cassetto trasparente, di cose che sono parte di me soltanto. Una stratificazione di piccolezze, utili in parte per fissare pochi ridicoli pensieri. Non è comunicazione, non è espressione, non è rivelazione. Non è niente di interessante. Eppure mi rispecchia: è niente.
A volte penso che, in fondo, sia meraviglioso tutto questo caos, il risultato confuso e imponente di quella che chiamano “democrazia digitale”. Che in realtà è anarchia, azzeramento di ogni regola, di ogni decenza, di ogni distanza. Uno tsunami silenzioso che travolge ogni significato. O ti lasci sommergere e annegare, oppure cerchi ciecamente la superficie, spendendo l’unica possibilità di sopravvivenza che potresti ancora avere.
Voglio semplicemente lasciare tracce che diventino scia leggera, come una chiocciola in cammino, senza aggiungere rumore. Nessuno se ne accorgerà.
…per collegare un prima a un dopo. Ogni suono, ogni voce, ogni movimento passa troppo velocemente. Tutto è solo rumore. Nel caos delle forme, le ombre sono l’unico mistero, un margine incerto, salotto invisibile di pensieri storti, soli, quieti.
Per fare una foto grande, ci vuole una macchina grande, ma non è detto che il risultato sia una grande foto.
(Mi è rimasto questo pensiero in testa, dopo la visita a MIA photo fair, l’ho detto.)
perché qui e ora ?
perché scrivere ?
perché commentare pensieri altrui ?
perché teorizzare ?
perché ascoltare ?
perché mostrare ?
perché mostrare a se stessi ?
perché fotografare ?
perché teorizzare invece che fotografare ?
perché sostenere che si fanno fotografie solo per sè pur sapendo che invece si fotografa sempre per qualcun altro, fosse anche il nostro io nascosto ?