Relazioni formali
(…) Se una fotografia deve comunicare il soggetto in tutta la sua intensità, le relazioni formali devono essere rigorosamente stabilite. (Henri Cartier Bresson, Il momento decisivo, 1952)
(…) Se una fotografia deve comunicare il soggetto in tutta la sua intensità, le relazioni formali devono essere rigorosamente stabilite. (Henri Cartier Bresson, Il momento decisivo, 1952)
è il nome di una città immaginaria…
sospesa in cielo, tenuta insieme da cavi volanti…
(…) la vertigine delle possibilità si apre subito davanti a noi come se non avessimo mai guardato prima, come se la realtà fosse un altro mondo, un’altra cosa…
Fotografia europea, Incanto, Electa
Dai bianco e nero sai già che ti trovi davanti a un’astrazione, sai già in partenza che fai una cosa che non è naturalistica, perché dai equivalenti neri, bianchi, grigi di quelli che sono poi i colori, e quindi questa consapevolezza dell’artificio ti aiuta poi ad accettare il risultato. (Ugo Mulas)
Io sono nato piccolo e piccolo resto, con idee piccole, non c’è bisogno di essere grandi. (Mario Giacomelli)
Non c’è niente di peggio dell’immagine esattissima di un’idea confusa. (Ansel Adams)
Utilizziamo la tecnologia come una liberazione, non come una costrizione. Invece, spesso, in fotografia accade l’opposto: la tecnologia diventa l’impedimento a una liberazione. (Luigi Ghirri)
Quando noi fotografiamo, vediamo una parte del mondo e un’altra la cancelliamo. (Luigi Ghirri)
(…) le immagini appartengono a tutti, anche solo per un istante, per la durata di ciò che si è percepito ed è volato via.
Fotografia europea, Incanto, Electa
…è un po’ come guardare al contrario la scena, invece che dall’interno. La più antica delle foto sopravvissute di Nicéphore Niépce si intitola “View from the Window at Le Gras”. Forse per questo una finestra ricorda l’apertura, l’otturatore di una camera oscura. L’ho ripresa dall’esterno, con le imposte chiuse, ho ritratto una camera oscura…